Oltre ... - Lc 24,35-48 | ||
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Dal Vangelo secondo Luca |
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Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate | Le mani e i piedi di Gesù sono segnate dalla morte: le ferite dei chiodi e al costato non sono annientate, cancellate o rimarginate ... sono ancora lì e testimoniano il dono di amore del Cristo. "Dio l’ha risuscitato dai morti" (At 3,15) ma non ha cancellato la sua morte. Gesù non è tornato in vita, lasciando la morte alle spalle, ma è andato oltre la morte. Come le ferite permangono nelle mani e nei piedi di Cristo, così la morte permane nella vita del risorto, ormai soggiogata e vinta "Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui" (Rm6,9). La morte e la resurrezione di Cristo superano la dimensione dello spazio e del tempo, pur appartenendo alla storia e ad un preciso momento storico; sono un evento permanente e sempre operante, sorgente continua di grazia per noi, gente di ogni luogo e di ogni tempo. Il dono della vita del Cristo non si è esaurito, egli è l'Agnello immolato (Ap 5,6), il suo è un dono perenne. |
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«Avete qui qualche cosa da mangiare?». | Una complessità di sensazioni e di sentimenti prendono gli apostoli: prima erano sconvolti e pieni di paura, poi la gioia e lo stupore prendono il sopravvento, ma non riescono a decifrare il loro sentire, la realtà sembra troppo grande, inavvicinabile, incomprensibile, incontenibile. La sensazione della morte è ancora opprimente e intollerabile, la sua pesantezza è tale da condizionare la sensibilità, da non permettere di vedere e toccare: hanno la sensazione di vedere un fantasma. |
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Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture | La comunione nelle piccole cose è da sempre veicolo per i grandi passi; Gesù ha prima recuperato il senso umano dei rapporti, ha mangiato davanti agli apostoli, ha riavviato la comunicazione per poi aprire i discepoli alla comprensione delle scritture. È ancora una volta il mistero della incarnazione che si rende evidente; il risorto ha bisogno di immergersi di nuovo nella piccolezza e nei limiti dell’uomo per aprirsi al mistero più grande e chiedere a quegli uomini stanchi, impauriti e stupefatti di farsi carico della testimonianza di un evento che travalica l’esperienza umana e la trascende coinvolgendola. |
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Di questo voi siete testimoni | L’uomo ha bisogno dell’uomo e della sua umanità per poi oltrepassarla, ha bisogno del pane e del pesce arrostito, ha bisogno della condivisione e della comunione per andare oltre, per cogliere la responsabilità di una missione e per andare incontro alla vita che è per sempre, che supera la morte perché la racchiude vincendola. |